Il ragazzo e l'airone

Studio Ghibli

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    Riporto qui il mio commento:

    Non appena è terminato, mio fratello Frank mi ha chiesto cosa ne pensassi, se mi fosse piaciuto e lì per lì ero rimasta sbigottita, non sapevo se rispondere si o no, cioè in realtà sapevo mi fosse piaciuto, visto che 2 ore sono trascorse in un baleno e avrei voluto vederne ancora, ma sul momento non ero pronta e avevo bisogno di una dormita per elaborare tutto, infatti anche se la sera stessa ne ho un po' parlato, la mattina seguente ho iniziato a discuterne molto di più ed ora, scrivendo, mi rendo conto del grande valore di quest'opera, veniamo al dunque.

    L'ho trovato un film profondamente introspettivo e verosimilmente autobiografico, dove viene sfruttata una narrazione, una vicenda per poter elaborare, esprimere e parlare di sé, dei suoi tormenti, ancora una volta della perdita di sua mamma, morta per tubercolosi spinale, della guerra e addirittura e soprattutto anche del suo futuro come artista; vi è un timore e ricerca dell'erede che viene incarnata dal prozio, la quale nella realtà fallisce con Takahata ormai morto e Miyazaki che avanza sempre più con l'età.
    Ritengo che il maestro stesso sia cosciente che non vi sia un vero e proprio erede, ma piuttosto che l'eredità che sta lasciando sono i suoi ideali, la sua conoscenza, ma soprattutto vorrebbe essere d'ispirazione sia nel campo dell'animazione che nella vita effettiva, invita a cingere la vita a braccia strette, nonostante tutto; la pellicola infatti si antepone dal punto di vista narrativo dal suo penultimo lavoro "Si alza il vento" che è molto più realistico e più convenzionale, ponendosi come suo seguito spirituale oserei dire, manifestandosi forse come l'opera più visionaria dell'autore, con questa sua parata di animali volanti, dall'airone che fa un po' da Virgilio (visto che l'airone simbolicamente fa da tramite con il regno dei morti), i parrocchetti guidati da un re vanaglorioso, quasi a voler fare satira del fanatismo militarista giapponese...
    Le donne questa volta non sono figure grintose e forti, ma tutte così mansuete, dolci e comprensive nei confronti del protagonista, come a voler ricercare continuamente un conforto, l'affetto che ad Hayao è mancato durante la fanciullezza, e si manifesta mediante Mahito che segue a ruota il corso degli eventi, senza effettivamente esprimere dissenso o stupore per quel che gli accade.
    Ritornando all'airone e Virgilio, grazie a Frank (io mi ero persa nella trama e nello stupore dei disegni e animazioni) all'entrata della torre è possibile leggere "Fecemi la divina potestate", citando letteralmente l'inizio del terzo canto dell'inferno di Dante Alighieri, significa "sono stato creato dal potere divino" che segna come nella divina commedia l'inizio di un viaggio spirituale che aiuterà Maki a liberarsi con questo percorso interiore.
    Inutile dire che ci sono un sacco di rimandi ai vecchi lavori del maestro, non sarò qui a citarne, al massimo vi direi di guardarli (o riguardarli) che fa sempre bene, ma piuttosto vorrei fare un grosso apprezzamento per le animazioni, specie delle scene di guerra che danno quel senso di dinamismo e ti rendono maggiormente partecipe, senza farti distogliere l'attenzione, al contrario di come mi è capitato coi nuovi lavori grafici (non ghibli).
    Che altro...ho letto di gente che si lamentava del titolo dell'opera prendendosela come al solito con l'Italia: non siamo gli unici ad aver "cambiato titolo", ma anche nelle altre nazioni si chiama così, oltre al fatto che al contrario di come si dice sul web, l'airone ha un ruolo importantissimo nella vicenda, sia come meta-narrazione. Inoltre, il romanzo "e voi come vivrete" ha solo ispirato Miyazaki, ma ha una trama completamente differente.
     
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7 replies since 10/2/2024, 15:03   81 views
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