Il problema dell'industria del turismo

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    diego sabre ♥

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    Viaggiare è ormai diventata cosa normale, alla portata della maggioranza delle persone, nonché esperienza utile e necessaria se si vogliono scoprire posti, culture e popolazioni a noi ignote. Una volta, non si parla solo del Medioevo o prima del 1900 d.C., lasciare temporaneamente la propria dimora per spostarsi altrove era considerata una cosa di lusso: erano infatti i nobili o le persone appartenenti al ceto medio-alto che poteva permettersi certe cose; gli studiosi, le persone di cultura e, se andiamo ancora più indietro, degli esploratori e dei mercanti.
    Oggigiorno è molto semplice: ci basta aprire una pagina di Google, digitare la meta interessata, informarsi sui voli, sui costi e sull'hotel, prenotare ed il gioco è fatto. Sembra una cosa normale, che non danneggia niente e nessuno, ma in certi casi non è esattamente così.

    Finché le nostre mete si limitano all'Europa e agli Stati Uniti nulla da ridire: abbiamo la fortuna di essere un continente, nel primo caso, ed una nazione, nel secondo, molto ricche e potenti; ma se il nostro interesse volge in destinazioni cosiddette esotiche, come Africa, Medio Oriente, Sud America ed Oceania, ecco che l'impatto turistico può essere molto dannoso per le popolazioni del luogo.
    Quando si viaggia in luoghi come quelli sopra citati, si corre il rischio di pernottare in resort di lusso, in hotel a cinque stelle (perché tanto costano meno che da noi!), o in super appartamenti, dove siamo serviti e riveriti di ogni ben di Dio, non curanti, ahimé, del fatto che i servizi che abbiamo acquistato vanno tutti a discapito della maggior parte della popolazione autoctona. Pensiamo alle piscine che ci sono nei resort in Africa, alla varietà di cibo che ci si presenta davanti; poi proviamo a chiudere gli occhi e pensare a come vivono e cosa mangiano gli africani. A me, onestamente, viene la pelle d'oca.

    Non mi dilungo su tal argomento, in quanto sono curiosa di leggere le vostre opinioni e di creare un acceso dibattito su tal questione. Con questo non voglio minimamente criticare coloro che hanno scelto o hanno avuto esperienza di andare in luoghi poveri/in via di sviluppo scegliendo la comodità che il denaro può comprare: il mio obiettivo è solamente quello di discuterne in totale neutralità.

    Quindi: che cosa ne pensate dell'impatto turistico sia nei Paesi più poveri, che nel mondo in generale?
     
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    Io non ho avuto un'esperienza di visitare luoghi poveri o in via di sviluppo quindi non posso giudicare anche se altri miei amici che invece hanno avuto questa esperienza hanno confermato la tua tesi.

    Invece posso riportare una testimonianza del danno dell'eccessivo turismo anche in Italia. Il lago di Como è molto grande ed ha un sacco di posti molto piccoli e sperduti che sono veramente spettacolari, puoi fare il bagno e passare una giornata a prendere il sole completamente gratis immerso nella natura, stesso discorso per i posti in montagna con baite gratuite dove sostare e fare picnic. Questi posti fino a qualche tempo fa erano noti solamente a poche persone del luogo che difficilmente ne diffondevano l'esistenza per evitare di contaminare eccessivamente luoghi che sono molto piccoli ed anche per non privare della gioia della scoperta. Da noi questo fattore è molto importante ed è una questione di rispetto preservare la storia e la tranquillità di questi luoghi. Recentemente invece con lo sviluppo dei social alcuni di questi posti (per fortuna non tutti) sono affiorati e sono diventati di dominio pubblico e di estate adesso sono pieni di persone, per lo più turisti, che fanno casino e danneggiano il posto facendo perdere la bellezza della riservatezza e della pace di questi luoghi. Un'esempio che forse vi è maggiormente noto è quello della val Verzasca che era uscito anche sui giornali, era stata soprannominata le maldive di milano anche se in realtà è in Svizzera. Qualcuno ne ha diffuso l'esistenza attraverso un video su facebook ed il risultato ve lo faccio vedere sotto spoiler. questa mole di gente ci andava quasi quotidianamente ed ha portato ad un sacco di lamentele e di pma sopratutto di feriti perchè è una valle piena di percicoli e di correnti e devi essere un conoscitore del posto per fare il bagno o le escursioni in sicurezza. Insomma un posto fantastico pieno di pace e tranquillità svenduto al turismo di massa di gente che non apprezza il valore e la storia dei posti che va a visitare.

     
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    Ti ringrazio per questa tua testimonianza, che fa rabbrividire al solo leggerla.
    Purtroppo il turismo di massa non è mai una cosa positiva, a livello sia ambientale che sociale; ovvio che se si guarda il lato soldi allora tutto cambia. C'è da dire, inoltre, che spesso il turista NON rispetta il luogo che visita, quindi sporca, rovina e con il passare degli anni contribuisce al degrado della zona.

    Il problema penso persisterà, perché a chi ne trae guadagno fa troppo comodo avere le tasche piene di soldi.
    Una cosa che, tuttavia, si potrebbe fare è sensibilizzare il turista a preservare la zona, quindi non gettare cartacce a terra, non fare il bagno dove non deve, non cogliere fiori o rovinare la flora in montagna [...]. Nelle zone che sono solita visitare ne è pieno zeppo di questi cartelli, che invitano le persone a comportarsi civilmente, ma, si sa, l'uomo è l'animale più pericoloso.
    _________________________

    Per quanto riguarda i Paesi del Terzo Mondo o quelli in via di sviluppo: anche qui bisognerebbe sensibilizzare i viaggiatori a NON alloggiare in posti di lusso, perché questi danneggiano il luogo e i suoi abitanti; oltre a NON comprare oggetti fatti di osso, corna e prodotti animali.
    Stavo giusto studiando ieri un po' di antropologia del turismo e sono venuta a sapere di cose orribili. Non che non si sapessero già, ma quasi nessuno ci fa caso: le tribù e le popolazioni, vista l'ingente ondata di turismo europeo-statunitense, man mano si stanno adattando ai nostri usi e costumi, compromettendo la loro identità, le loro usanze ed i loro costumi. Tutto questo perché per vendere, quindi per fare soldi/sopravvivere, ci si adatta alla esigenze del visitatore. Quello che si vede andando in Thailandia, Indonesia, Africa e via dicendo, spesso e volentieri sono solo delle cose messe a disposizione del turista, fatte e pensate per lui. In questo modo si perde totalmente il significato ed il valore originale di un tempio, di qualsiasi luogo sacro, dei posti e della natura stessa.

    Se poi parliamo di turismo del sesso allora... ecco. E mi fermo qui.
     
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2 replies since 24/9/2018, 21:19   55 views
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