Lo chiamavano Jeeg Robot

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  1. Hosa
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    Lo chiamavano Jeeg Robot


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    Lingua Originale: Italiano
    Paese di produzione: Italia
    Anno: 2016
    Durata: 118 minuti
    Genere: azione, fantascienza, fantastico, commedia, drammatico
    Regia: Gabriele Mainetti



    TRAMA:
    Il film si apre con la fuga di Enzo Ceccotti dalla polizia che lo insegue per un furto di un orologio per le strade dei sobborghi di Roma, in un disperato tentativi di seminare i suoi inseguitori si getta nel Tevere dove entra in contatto con dei barili contenenti rifiuti radioattivi.
    Dopo una notte passata tra febbre e conati di vomito si risveglia in perfetta forma, come se nulla fosse accaduto.
    Per ricettare l'orologio si reca da Sergio, membro di una gang capeggiata dallo "zingaro", uno psicopatico il cui unico obbiettivo è quello di uscire dal marciume in cui si ritrova, rappresentata dalle misera vita nel quartiere di Tor Bella Monaca.
    Dopo lo scambio con Sergio riceve una proposta di lavoro, accompagnarlo nel recupero di alcuni ovuli di droga all'interno di una coppia di migranti etiopi, bisognoso di denaro Enzo accetta e a casa di Sergio per recuperare alcuni attrezzi del "mestiere", incontra Alessia, la figlia di Sergio, che si dimostra una donna mentalmente disturbata.
    Durante l'operazione tutto va storto e Enzo riceve un colpo di pistola dritto nel petto, ma straordinariamente ne esce illeso, scoprendo così di aver acquisito dei super poteri.
    Con queste sue nuove capacità dovrà proteggere Alessia che si dimostrerà la donna che lo porterà via dalla vita criminale per renderlo un eroe al servizio della giustizia.

    Questo film mi ha positivamente sorpreso per la sua sublime realizzazione, infatti il regista è riuscito da prendere il concetto di hero movie americano e riadattarlo rendendolo del tutto italiano.
    E' riuscito con un budget relativamente basso a realizzare un film di tutto rispetto, utilizzando con criterio e maestria gli effetti speciali.
    Questo è un film ambientato nel ghetto di Roma, dove tutti desiderano fuggire dalla miseria e dal degrado in cui si ritrovano e l'unico modo è quello tramite la criminalità, un film dove all'inizio il protagonista abbracciava pienamente questa filosofia di vita ma che grazie al faro rappresentato da Alessia si redime intraprendendo la retta via.
    Il personaggio che più mi ha sorpreso è lo zingaro che con quella sua vena folle alla Joker unito alle sue ossessioni mi ha fatto innamorare del film.
    Finalmente un film italiano che non è la solita commedia alla Checco Zalone con le palle che non ha nulla da invidiare dai film stranieri.
     
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0 replies since 22/6/2018, 00:38   31 views
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