L'attacco dei Giganti

Prima di tutto, credo sia giusto dare a Cesare quel che è di Cesare: è indubbio che l'Anime offra spunti interessanti. Non tanto la prima parte che è un po' lenta, ma di sicuro guadagna vita da quando appare Annie versione Titano. La lotta esagerosa tra lei e Eren in mezzo alla boscaglia è fatta molto bene a mio avviso, ci si sente belli gasati nel vederla. A chi conosce Evangelion: non so se avete notato che gli umani in versione Titano ricordano un po' gli Evangelion quando perdono la loro "umanità". Se ve li immaginate senza il dispositivo restrittivo ci si avvicinano parecchio...

Davvero, quello scontro è stata la chiave di volta perché fino a quel punto l'Anime man mano se ne stava scendendo:
- Eren che inizia a capire di essere un cretino sballottato dagli eventi e persone con molto più carisma di lui (che poi vabbhè, è la solita cosa di ogni Shonen dove vediamo la crescita spiritica e psicologica del protagonista sfigato di turno). - Mikasa che dopo un periodo di ammosciamento torna in tutta la sua badassery con la cosa o-mi-sputi-il-fratellino/fidanzatino-o-ti-sego. Letteralmente.
- Levi, la cui forza in battaglia, si è capito, sta nel sapersi trasformare in un Beyblade e che ci fa vivere un momento bello duro con la scena relativa a Petra...

"Il mondo è un luogo crudele", la frase che viene ripetuta spesso nell'Anime. E in effetti, da quel che ho capito, è di questo che l'opera vuole parlare... i messaggi, le scene, la storia... è un po' come vedere un 1984 in versione Anime, solo che il messaggio in questo caso è relativo ai nostri tempi.