La sessualità degli otaku

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  1. Tomite87
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    leggete qua, sempre dal sito http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=20000
    SPOILER (click to view)
    Vi proponiamo di seguito la traduzione di un interessante e controverso articolo dello scrittore Brian Alexander pubblicato sul sito americano MSNBC Interactive e intitolato «Anime erotic subculture goes mainstream».

    L’autore analizza l'effetto della diffusione di manga e anime negli USA e l'influenza della costante crescita del fenomeno otaku, prendendo in esame un aspetto piuttosto controverso, quello della sessualità.


    » Chiunque dubiti della rapida crescita della cultura erotica giapponese importata negli USA dovrebbe passare un po' di tempo a giocare con un vibratore di Hello Kitty leggendo un manga pornografico dei Pokémon disegnato da fan o visitando un maid cafè (ora disponibile vicino a Los Angeles o in Canada) dove le cameriere sono tutte vestite in costume, per capire che non si tratta più di una cultura di nicchia.

    E' un buon argomento da trattare, basandosi solo su questi personaggi, ci stiamo tutti “trasformando in giapponesi”, come diceva una canzone degli anni 80 - specialmente dal punto di vista sessuale.
    Questi cartoni, personaggi con scopi sessuali, sono tutti parte della cultura otaku. Otaku è una parola giapponese che si è evoluta dal significato di “persona solitaria affascinata dalla tecnologia” a quello di fan devoto interessato all'animazione giapponese (anime), ai manga (fumetti), agli hentai (fumetti erotici) e a qualunque altra cosa derivi dai fumetti.

    Come mostra la recente collaborazione nella moda tra lo stilista Marc Jacobs e l'artista giapponese Takashi Murakami, la cultura nipponica si è radicata all'interno della principale corrente culturale americana.
    Quando ebbe inizio la conversione verso la cultura giapponese, a metà degli anni 90 la maggior parte degli appassionati era composta da giovani asiatici mentre oggi, dice il trentaduenne esperto di otaku Lawrence Eng, “adesso, almeno il 50% è formato da donne, e la composizione è più diversificata che mai”.

    All'interno del regno della cultura otaku, tutto ciò che è carino viene feticizzato (tra cui anche i giochi erotici di Hello Kitty), e i generi vengono spesso distorti o dissolti del tutto. Donne vengono penetrate da tentacoli e ragazze in abiti scolastici succinti salvano il mondo, gli uomini, d'altra parte, sono spesso adoratori di statuette raffiguranti personaggi sexy.
    Certamente non tutti gli anime e i manga hanno dei contenuti sessuali così espliciti, molti sono per ragazzi e anche quelli per adulti spesso non sono più erotici di Wonder Woman (che rappresenta la fantasia della “dominatrice”).

    Altri, invece, sessualmente espliciti e suggestivi come Gurren Lagann e Legend of the Overfiend, trovano un pubblico di adulti americani attratti dall'allegro clima post-umano e dalla sfocata moralità presenti nel genere.
    “L'appeal della cultura pop giapponese è che rappresenta una zona franca per la morale”, dice Patric Macias, editore capo di Otaku USA, rivista bimestrale con circa 60.000 lettori, “l'idea di buono/cattivo, giusto/sbagliato, questo dualismo non è presente”.

    Mentre gli anime per adulti possono essere affascinanti perché spingono ai margini della realtà, c'è un enorme potenziale di fraintendimento a causa di alcuni estremismi come il caso delle lolicon, che coinvolge giovani ragazze in situazioni erotiche.
    “Quando abbiamo visto quelle immagini, ci siamo visti davvero di fronte a un baratro”. Spiegare l'interesse per le lolicon è diventato campo di interesse per alcuni sociologi.
    Puo' trovare una spiegazione nel fiorente erotismo, come ipotizzato da alcuni, o come sostiene una sociologa britannica, Sharon Kinsella, può dipendere dal fatto che è “ribelle”.

    Kinsella scrive: “Rappresentazioni di deviazioni sessuali e un'incontenibile energia vengono proiettate su giovani ragazze nelle storie dei fumetti per ragazzi... contengono un impulso anticonformista che dà un intenso piacere nel vedere scene di caos sociale, comportamenti scorretti e liberazione sessuale”.

    Comunque sia, per un vero otaku, dice Eg, non è pedofilia. “I fan aborrono la visione di certi modelli”, dice, “aborrono la pornografia infantile. Non vogliono essere associati a questo genere di cose”. Per esempio recentemente su una chat lolicon, qualcuno ha postato la copertina di un DVD giapponese che mostrava giovani studentesse di circa otto anni, in uniforme, che mostravano i loro slip sorridendo. La comunità ne è rimasta indignata e ha esortato una severa punizione per gli autori del DVD, sostenendo che c'è una grande e importante differenza tra 2D e 3D.

    Molti otaku cercano di trasformare i soggetti a cui si affezionano presenti nei cartoni animati (gli oggetti del loro desiderio presenti nei cartoni animati) in realtà acquistando riproduzioni di personaggi sexy, o di “idol giapponesi, spesso pop star di sesso femminile o modini in bikini”.

    Questa può essere la maggiore influenza giapponese sul sesso americano. Nella cultura otaku il sesso è più mutevole e intercambiabile. Il gioco e la fantasia sono più importanti che aver fatto sesso con una persona reale. Per alcuni otaku amore e sesso nel regno degli anime diventano fonte di esperienze più soddisfacenti che nella vita reale, dice Macias.

    Tra i fan giapponesi di sesso maschile è simbolo d'onore dire “Non abbiamo bisogno di donne reali, meglio le immagini, loro non hanno niente da ribattere”, aggiunge Macias, “gli americani non sono ancora a questo punto, ma considerando come stanno andando le cose, presto ci saremo”.
    I fan americani non arrivano a tanto; ai raduni gli otaku, uomini e donne, socializzano, si danno appuntamenti e, talvolta, si innamorano, diversamente dalla loro lontana controparte giapponese.

    Ma in entrambe le culture Eng ritiene che la crescita della popolarità degli otaku sia una reazione positiva ai problemi dell'alienazione globale. La cultura di massa minaccia l'identità individuale, cambia i ruoli generali e “la mancanza di racconti soddisfacenti”.
    Macias concorda e ha un piccolo dubbio che gli otaku possano influenzare le attitudini e l’espressione sessuale in USA: “Quando vedete un ragazzo isolato a leggere un manga non sta solo leggendo un fumetto” dice Macias, “ma vi è in corso qualcosa di veramente potente”.

    Brian Alexander è l'autore del nuovo libro America Unzipped: In Search of Sex and Satisfaction.

    Cosa ne pensate? secondo me e un articolo troppo estremista non so gli americani ma non credo che tutti siano cosi, anche perche non mi e piaciuta l'ultima frase cioè non e che uno se legge un manga deve pensare al sesso....mah
     
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  2. hnk
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    Mpfh...La solita brama degli americani per salire le vendite farebbero di tutto, ora i manga erotici.
    Povero Mondo
     
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  3. najoint
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    sicuramente preferisco una donna in carne e ossa!!!non ci sono dubbi!!^^
     
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  4. ManuDonowho/Inuzuka
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    °-° omfg. . ò.ò . .ma che ghez si vanno a inventare gli americani ò_ò. . bah bah
     
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  5. Tomite87
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    ma anche se si leggono certi manga non c'e bisogno di fare di tutta l'erba un fascio come si fa in quest'articolo
     
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  6. MystOfTheStars
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    Sì appunto... cioè.. a parte che non sono sicura di dove voglia andare a parare l'articolo... cioè, parte dal sesso per finire constatando il fatto che quando uno legge un manga in realtà si sta facendo una sorta di trip mentale..?

    Insomma, è un gran calderone che mischia cose diverse e non ne approfondisce nemmeno una.. -____-
     
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  7. eli_star
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    Solo un commento...--> =_="
     
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  8. Don [S]quido
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    ahahah yari,yari XD
     
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7 replies since 4/10/2008, 12:06   381 views
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